mercoledì 21 dicembre 2016
D-LINK DSL-2750B Modem Router Wi-Fi con 4 Porte Ethernet
martedì 6 dicembre 2016
TV Sinudyne LCD 22" HD Ready U22K100
Caratteristiche
Tecnologia: LCD
Dimensione diagonale: 22”
Rapporto larghezza/altezza: 16:9
HD Ready: Sì
Full HD: non disponibile
Rapporto di contrasto immagine (xxx:1): 1000
Risoluzione: 1366 X 768
Luminosità: 200 cd/mq
Angolo di visione (verticale): 140°
Retroilluminazione LED: Sì
Interfacce HDMI: YUV
Porta USB: Sì
Frequenza: 50 Hz
Tempo di risposta del pixel: 5 ms
Tecnologia 3D: non disponibile
Conversione da 2D a 3D: non disponibile
Digitale terrestre integrato: Sì
Tipo sintonizzatore TV digitale: DVB-T
Potenza di uscita / totale: 10 Watt
Tipo connettore: HDMI
Numero di ingressi HDMI: 1
Numero di prese SCART: 1
Interfaccia PC VGA: USB
Slot di espansione 1 x slot: Common Interface
Digital Living Network Alliance (DLNA): non disponibile
CI Plus: non disponibile
Potenza assorbita in esercizio: 35,9 Watt
Potenza assorbita stand by / sleep: 0,49 Watt
Fissaggio al muro: Sì
Tecnologia: LCD
Dimensione diagonale: 22”
Rapporto larghezza/altezza: 16:9
HD Ready: Sì
Full HD: non disponibile
Rapporto di contrasto immagine (xxx:1): 1000
Risoluzione: 1366 X 768
Luminosità: 200 cd/mq
Angolo di visione (verticale): 140°
Retroilluminazione LED: Sì
Interfacce HDMI: YUV
Porta USB: Sì
Frequenza: 50 Hz
Tempo di risposta del pixel: 5 ms
Tecnologia 3D: non disponibile
Conversione da 2D a 3D: non disponibile
Digitale terrestre integrato: Sì
Tipo sintonizzatore TV digitale: DVB-T
Potenza di uscita / totale: 10 Watt
Tipo connettore: HDMI
Numero di ingressi HDMI: 1
Numero di prese SCART: 1
Interfaccia PC VGA: USB
Slot di espansione 1 x slot: Common Interface
Digital Living Network Alliance (DLNA): non disponibile
CI Plus: non disponibile
Potenza assorbita in esercizio: 35,9 Watt
Potenza assorbita stand by / sleep: 0,49 Watt
Fissaggio al muro: Sì
lunedì 28 novembre 2016
Autoradio DME-4019
Caratteristiche
Display ad alta risoluzione 440x240 pixels (formato 16:9)
Schermo LCD a matrice attiva (TFT) da 4.1’’ (pollici)
Alta sensibilità del touchscreen (di tipo resistivo)
Standard RDS (Radio Data System)
Radio con funzioni AF (frequenze alternative), TA (annunci sul traffico), PTY (visualizza la categoria della stazione, dipende dall’RDS), AST (ricerca automatica delle stazioni), memorizza fino ad 6 preferiti per banda (FM1/FM2/FM3 - AM1/AM2)
Porta USB 2.0 (fino a 64GB)
Lettore di schede microSD (fino a 64GB)
Bluetooth interno
Microfono integrato
Ogni dispositivo che dispone dei profili necessari (ad esempio un cellulare, uno smartphone, un lettore mp3 ecc.) può essere collegato a questa autoradio
Led RGB
Funzioni Retrocamera
Misure: 188 x 58 x (profondità)128 mm
venerdì 18 novembre 2016
Smartphone 4G L-Line quadcore dualsim 1 Gb di RAM disponibile
Display: 4.5’’ FWVGA
CPU: MT6735M / Quad-Core 1.0 GHz C
Camera: 2 Megapixel 5 Megapixel AF FF +
Battery capacity: 3000 mAh
RAM: 1 GB
ROM: 8 GB
SIM: Dual SIM
Memoria espandibile
GSM: 850/900/1800/1900
WCDMA: 900/2100
LTE / 4G (FDD): 800/1800/2100
Sistema operativo: Android 5.1
Dimensions: 133 x 65.5 x 9.8 mm
Colori disponibili: nero e bianco
lunedì 7 novembre 2016
Stereo da auto Pioneer DEH1800UB
Caratteristiche
- Interfaccia USB
- Tuner analogico
- Lettura file FLAC, Compatibile Android AOA 2.0
- Formato audio supportato: FLAC,MP3,AAC,WAV,WMA
- Potenza in uscita: 50 W
- Watt totali: 200 watt
- 4 canali di uscita
- Ingresso AUX frontale
- Connessione iPod
lunedì 31 ottobre 2016
mercoledì 19 ottobre 2016
Spotify, nuova playlist personalizzata
Spotify lancia una nuova playlist personalizzata: si chiama Release Radar e raccoglie ogni venerdì tutte le nuove uscite degli artisti preferiti in una sola lista di canzoni. Viene messa insieme da un algoritmo che riconosce i gusti personali a partire dalla musica che si ascolta di solito.
Release Radar offre fino a due ore di musica ed è disponibile nella sezione "Nuove uscite per te" all'interno di "Scopri" su mobile e desktop.
"Vista l'enorme quantità di nuova musica che esce ogni settimana, può essere difficile restare sempre aggiornati sugli ultimi brani - spiega Matt Ogle, Senior Product Owner di Spotify - Con Release Radar, volevamo creare il modo più semplice per permettere all'utente di trovare tutte le ultime uscite interessanti per lui in una playlist".
Fonte: ansa.it
martedì 4 ottobre 2016
'Internet delle cose', crolla mito 50 miliardi dispositivi connessi nel 2020
Sono sempre di più gli oggetti connessi al web, a partire dalle auto che negli Usa hanno superato i cellulari, per arrivare ai contatori dell'elettricità, ma la cosiddetta 'Internet delle Cose', definita anche la 'terza rivoluzione industriale, non ha avuto in questi anni il boom che ci si attendeva o si sperava. E per questo ricercatori ed esperti hanno rivisto il 'traguardo' dei 50 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020, preconizzati dai più entusiasti e speranzosi qualche anno fa, quasi dimezzandolo. Ci si dovrà 'accontentare' di molti meno, nell'ordine di almeno un paio di decine di miliardi in meno, sempre che abbiano ragione i più ottimisti. Il primo a sbilanciarsi sulla cifra di 50 miliardi è stato nel 2010 Hans Vestburg, all'epoca ceo di Ericsson, una previsione adottata poi da diversi analisti anche se l'Ibm si era spinta addirittura a un trilione di connessioni entro il 2015. I valori attuali, sottolinea la rivista, non si avvicinano neanche a queste previsioni, e variano dai 6,4 miliardi calcolati da Gartner ai 9 della International Data Corporation. Per il futuro la stessa Ericsson ha abbassato le previsioni a 28 miliardi di dispositivi connessi, smartphone compresi, entro il 2021, mentre Dave Evans, ex ceo di Cisco e un altro degli 'entusiasti', ora si aspetta una cifra di 30 miliardi nel 2020. "Nonostante le nuove cifre il numero di 50 miliardi continua ad essere citato in continuazione - sottolinea Evans -. Le persone tendono a legarsi ai numeri, ma questo è veramente difficile da raggiungere".
Anche se la crescita è più lenta del previsto, l''Internet of Things' (IoT) è destinato a diventare quello predominante anche prima del 2020. Le nuove connessioni legate all'Iot crescono infatti del 23% all'anno, secondo l'ultimo 'mobility report' proprio di Ericsson, e supereranno già nel 2018 le nuove sim di telefoni e tablet. Negli Usa, secondo un rapporto di Chetan Sharma Consulting, già quest'anno le compagnie telefoniche hanno venduto più connessioni per le auto che per gli smartphone o i tablet (32% contro 31% e 23% rispettivamente), e anche al di qua dell'oceano le cose non vanno male. Secondo il report dell'Osservatorio IoT del Politecnico di Milano a fine 2015 il mercato dell'Internet of Things in Italia ha raggiunto i 2 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2014, spinto sia dalle applicazioni consolidate che sfruttano la connettivita' cellulare (1,47 miliardi di euro, +28% rispetto al 2014) che da quelle che utilizzano altre tecnologie come Wireless M-Bus o Bluetooth Low Energy (530 milioni di euro, +33%). Il mercato italiano e' trainato in particolare dai contatori gas (25%) e dalle auto connesse (24%) che da soli sfiorano il miliardo di euro di valore.
Fonte: ansa.it
mercoledì 28 settembre 2016
Amazon punta musica in streaming
Amazon sta per lanciarsi nel settore della musica in streaming sfidando Apple e Spotify. Le indiscrezioni in questo senso si rincorrono da mesi, ma secondo quanto anticipato ora dal sito ReCode il lancio della piattaforma è imminente, previsto per settembre.
Il colosso dell'e-commerce starebbe per lanciare un servizio in abbonamento da 10 dollari al mese, in linea con l'offerta di Spotify, Apple Music e altri. La novità sarebbe la disponibilità anche di un 'micro' abbonamento, da 4 o 5 dollari al mese, che dovrebbe offrire musica illimitata solo su Echo, il 'cilindro' assistente da salotto della stessa Amazon.
Il gigante dello shopping online offre già in alcuni Paesi un servizio di musica streaming 'on-demand' con Prime Music, ma ha un catalogo limitato che conta poco più di un milione di brani.
La concorrenza invece supera i 30 milioni di canzoni.
Partita dall'e-commerce la compagnia di Seattle guidata da Jeff Bezos si è negli anni allargata ad altri settori, dall'editoria (è proprietaria del Washington Post) alla produzione di film e tv. Dai lettori di e-book Kindle alle spedizioni coi droni.
Fonte: ansa.it
mercoledì 14 settembre 2016
Google: arriva Nougat, l'ultimo Android
Google ha rilasciato Android 7.0 Nougat, l'ultima versione del sistema operativo per smartphone e tablet. I primi dispositivi a ricevere l'aggiornamento nel corso delle prossime settimane saranno al solito quelli della famiglia Nexus di Big G a partire dal 6 in poi (il Nexus 5 del 2013 è escluso), seguiti dai device degli altri costruttori. Il primo smartphone con Nougat preinstallato sarà invece il V20, top di gamma di casa LG che arriverà nel terzo trimestre e di cui si presume una presentazione all'Ifa di Berlino il mese prossimo.
Nougat porta diverse novità, sia estetiche che funzionali. Ecco le cinque più interessanti.
La realtà virtuale. L'ultima versione di Android apre la porta a DayDream, la piattaforma per la realtà virtuale 'mobile' di Google. Grazie a lei StreetView, YouTube, Foto, Play Store e Play Movies supporteranno tutti la realtà virtuale.
Il multitasking. Nougat introduce il multischermo, cioè la possibilità di usare contemporaneamente due app che si dividono il display di smartphone e tablet. In questo Google segue Samsung e LG, che hanno da tempo inserito il mutischermo nelle loro versioni personalizzate di Android.
Le notifiche interattive. Ciò che è possibile con Hangouts - rispondere a una notifica ricevuta senza aprire l'applicazione - viene esteso ad altre app. Le notifiche relative a una stessa app vengono inoltre raggruppate.
Doze on the go. Evoluzione della funzione 'Doze' vista su Android Marshmallow, fa fare un ulteriore passo in avanti al risparmio della batteria. Il telefono entra in una sorta di standby profondo non appena il display dello smartphone si spegne, anche se il dispositivo è "on the go", in movimento insieme a noi in tasca o in borsa.
Emoji e impostazioni. Google promette di rendere gli smartphone più personali grazie all'integrazione di 1.500 disegnini, di cui 72 nuovi, e ai controlli veloci delle impostazioni che diventano personalizzabili.
Il "Torrone", questo il significato di Nougat, segue la tradizione dei nomi di Android. Per il suo sistema operativo, dalla terza versione in poi, Google ha sempre usato nomi di dolci, da Cupcake e Donut a Lollipop e Marshmallow, passando per Eclair, Froyo, Gingerbread, Honeycomb, Ice Cream Sandwich, Jellybean e KitKat.
Fonte: ansa.it
lunedì 5 settembre 2016
Internaut Day, 25 anni fa nasceva il web
Si celebra l'Internaut Day, la Giornata dell'internauta, che ricorda il primo accesso pubblico al World wide web avvenuto 25 anni fa. Se infatti la nascita della Rete risale al 6 agosto del 1991, con il papà del web Tim Berners-Lee che pubblica la prima pagina online, è solo il 23 agosto dello stesso anno che si registra il primo accesso da parte di utenti pubblici, cioè non interni alla comunità di ricercatori che stava sperimentando il web.
Nato con lo scopo di creare un sistema per collegare i computer dei centri di ricerca e condividere le informazioni, il web ha esordito con il sito del Cern di Ginevra, info.cern.ch. A 25 anni di distanza si contano almeno un miliardo di siti e 3,4 miliardi di internauti, la metà dei quali, 1,7 miliardi, è utente di Facebook. E il social network ha ricordato la giornata con un messaggio in cui ringrazia "Tim Berners-Lee e gli altri pionieri di internet che hanno contribuito a rendere il mondo più aperto e connesso".
Facebook ha pubblicato un'immagine in cui si vedono due astronauti reggere uno smartphone e un computer, dai quali escono due utenti che si tengono per mano. Il gioco è con la parola internauta, unione delle parole "internet" e "astronauta", a indicare i navigatori non dello spazio ma del web.
Fonte: ansa.it
martedì 23 agosto 2016
IPHONE 6S VS GALAXY S7 DOPO 9 NELLA COCA COLA
mercoledì 3 agosto 2016
Il pesce robot con un motore vivente
Nuota con l'eleganza di una razza, il robot spinto da un 'motore' vivente realizzato con cellule di cuore di topo che reagiscono alla luce. Lo hanno sviluppato i ricercatori dell'Università di Harvard grazie a uno studio, pubblicato sulla rivista Science, che unisce robotica e ingegneria dei tessuti, aprendo la strada alla realizzazione di organi artificiali e nuove protesi.
La razza robot è così piccola da stare sulla punta di un dito: è lunga 16 millimetri e pesa appena 10 grammi. Ha uno scheletro d'oro e un mantello fatto con un polimero morbido ed elastico ricoperto con 200.000 cellule del cuore di topo, che sono state geneticamente modificate per essere reattive alla luce: disposte a serpentina, permettono alle pinne di battere ritmicamente generando il classico movimento a onda. Usando impulsi di luce asimmetrici è possibile far muovere il robot verso destra o sinistra, mentre variando la frequenza delle onde luminose si controlla la velocità: il sistema è così preciso ed efficiente, che il robot telecomandato dalla luce riesce a fare lo slalom completando un semplice percorso ad ostacoli.
Un risultato simile era già stato ottenuto nel 2012, sempre nei laboratori di Harvard, con una medusa robot mossa da cellule cardiache di topo capaci di contrarsi quando venivano immerse in un campo elettrico. La realizzazione di questi ibridi rappresenta un importante passo avanti nello sviluppo di robot ispirati a strutture biologiche sempre più sofisticati, capaci di rispondere agli stimoli esterni con comportamenti complessi. Inoltre, potrà aiutare a comprendere meglio il funzionamento e il controllo delle cellule cardiache, avvicinando la costruzione di una nuova generazione di cuori artificiali.
La razza robot è così piccola da stare sulla punta di un dito: è lunga 16 millimetri e pesa appena 10 grammi. Ha uno scheletro d'oro e un mantello fatto con un polimero morbido ed elastico ricoperto con 200.000 cellule del cuore di topo, che sono state geneticamente modificate per essere reattive alla luce: disposte a serpentina, permettono alle pinne di battere ritmicamente generando il classico movimento a onda. Usando impulsi di luce asimmetrici è possibile far muovere il robot verso destra o sinistra, mentre variando la frequenza delle onde luminose si controlla la velocità: il sistema è così preciso ed efficiente, che il robot telecomandato dalla luce riesce a fare lo slalom completando un semplice percorso ad ostacoli.
Un risultato simile era già stato ottenuto nel 2012, sempre nei laboratori di Harvard, con una medusa robot mossa da cellule cardiache di topo capaci di contrarsi quando venivano immerse in un campo elettrico. La realizzazione di questi ibridi rappresenta un importante passo avanti nello sviluppo di robot ispirati a strutture biologiche sempre più sofisticati, capaci di rispondere agli stimoli esterni con comportamenti complessi. Inoltre, potrà aiutare a comprendere meglio il funzionamento e il controllo delle cellule cardiache, avvicinando la costruzione di una nuova generazione di cuori artificiali.
Fonte: ansa.it
martedì 26 luglio 2016
Realizzati i transistor più sottili di sempre
Con lo spessore di un solo atomo sono i transistor più sottili mai realizzati finora: a svilupparli i ricercatori coordinati da Xiang Zhang, del Lawrence Berkeley National Laboratory, la cui ricerca è pubblicata sulla rivista Nature Nanotechnology. Un risultato che apre la strada ad una nuova generazione di transistor e che consentirà di accelerare la realizzazione di strumenti elettronici sottili come fogli di carta.
L'altra particolarità di questi transistor ultra-sottili è che sono stati assemblati 'chimicamente'. ''Sono stati utilizzati due materiali bidimensionali - spiega Michele Muccini, direttore dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati di Roma - Il primo è un foglio di grafene, su cui è stato fatto un buchetto, in cui è stato fatto 'crescere' l'altro materiale, un semiconduttore costituito da un metallo di transizione''.
E' stato così ''dimostrato che è possibile realizzare un transistor cresciuto chimicamente - continua - e con lo spessore di un singolo atomo. Sono i più sottili del genere mai realizzati finora''. Entrambi i materiali usati sono infatti costituiti da cristalli a un solo strato e con lo spessore di pochi atomi: in questo modo l'assemblaggio delle due parti ha portato ad una struttura elettronica bidimensionale.
"Si tratta di un grande passo in avanti verso la realizzazione su larga scala di apparecchi elettronici spessi qualche atomo, o per 'impacchettare' più potenza per l'elaborazione dei dati in uno spazio più piccolo'', commenta Zhang. I cristalli utilizzati per realizzare questi transistor possono rappresentare una valida alternativa al silicio, che è molto più spesso in confronto, e consentono di raddoppiare la complessità del circuito elettronico.
Fonte:ansa.it
martedì 19 luglio 2016
Acer annuncia TravelMate X3, portatili ultrasottili Full HD in alluminio
Acer ha appena annunciato la nuova famiglia di portatili business TravelMate X3, destinati principalmente alle piccole e medie imprese ma in generale a chi cerca una macchina leggera e potente, di buona portabilità. Nel comunicato stampa si fa menzione ad un modello particolare, Acer TravelMate X349 (ne seguiranno evidentemente altri), dotato di monitor IPS con diagonale di 14 pollici e 1920x1080 pixel di risoluzione. Lo chassis è realizzato in lega di alluminio, mentre da citare è la reclinabilità dello schermo fino a 180°.
Il peso dichiarato è contenuto in 1,53Kg, mentre i processori saranno differenti in base alle versioni ma comunque appartenenti alla macro--famiglia Intel Core (no Core-M). Il quantitativo di memoria RAM DDR4 può arrivare a 8GB, mentre lo storage è affidato a soluzioni SSD con capienza fino a 152GB.
L'autonomia dichiarata è ottima, circa 10 ore, mentre da citare sono anche la certificazione Skype for Business (la webcam HRD 720p integrata promette fluidità e qualità di immagine) e l'utilizzo del sistema operativo Microsoft Windows 10 in versione Pro. Presente un lettore di card, connettori audio, attacco Kensington, una porta USB 2.0, una USB 3.0 e anche una USB Type-C, utilizzabile ad esempio con la Dock Acer USB Type-C (venduta separatamente) che consente di collegare fino a due display 4K, e fornisce l’accesso ad una varietà di periferiche tramite un unico cavo.
Pensando alla sicurezza Acer ha implementato un sensore di impronte digitali compatibile con Windows Hello e un Trusted Platform Module chip (TPM) 2.0, che aumenta l'integrità della piattaforma e fornisce una protezione hardware per le password e le chiavi crittografiche. Il TravelMate X349 dispone inoltre di Acer ProShield Manager, una suite di strumenti per la gestione e la sicurezza dei dati sensibili. Un portatile pensato soprattutto per i professionisti, insomma, con un prezzo di partenza, 899,00 Euro + IVA, tutto sommato appetibile se si guarda alla concorrenza di pari caratteristiche.
Fonte: hwupgrade.it
sabato 9 luglio 2016
ASUS ZenFone 3 Deluxe, nuova variante con Snapdragon 821 e 256GB di storage UFS 2.0
A poche ore dal lancio ufficiale di Qualcomm Snapdragon 821 ASUS ha annunciato una nuova variante di ZenFone 3 Deluxe, nuovo smartphone che vuole alzare ancora più in avanti l'asticella prestazionale. ASUS ZenFone 3 Deluxe diventa il primo smartphone con il nuovo SoC degli americani, che di fatto non è altro che una prima evoluzione del potente Snapdragon 820 che oggi viene installato sulla grande maggioranza dei dispositivi top di gamma: citiamo ad esempio Galaxy S7, LG G5, HTC 10.
ASUS ZenFone 3 Deluxe
Il nuovo processore promette rispetto al suo predecessore il 10% di performance in più come risultato di un incremento della frequenza operativa massima della CPU integrata, che arriva adesso a 2,4GHz. Sul piano architetturale non ci sono modifiche evidenti: la GPU rimane infatti la stessa Adreno 530 del SoC precedente, così come il supporto ad un massimo di 6GB di RAM DDR4 e 256GB di storage integrato. Queste ultime due caratteristiche sono quelle che eredita il nuovo modello Deluxe dei taiwanesi.
Oltre allo Snapdragon 821, infatti, ASUS ZenFone 3 Deluxe integra ben 6GB di RAM e, nella nuova variante, 256GB di storage su chip UFS 2.0. Il resto delle specifiche tecniche viene ereditato da dal modello omonimo di smartphone che veniva annunciato lo scorso mese di maggio: troviamo quindi un display da 5,7" OLED a risoluzione Full HD utilizzabile anche con i guanti e protetto da una lastra di Gorilla Glass 4, una batteria da 3.000mAh, una fotocamera da 23MP OIS con apertura di diaframma f/2.0 e auto-focus al laser, e molto altro.
ASUS ZenFone 3 Deluxe si compone quindi di tre dispositivi diversi: il nuovo top di gamma con Snapdragon 821, 6GB di RAM DDR4 e 256GB di storage UFS 2.0 che costa circa 780 dollari; mentre le restanti due varianti utilizzano il SoC Snapdragon 820 e rispettivamente 4GB di RAM e 32GB di storage, e 6GB di RAM e 64GB di storage, al costo di circa 500 e 560 dollari. Tutti i prodotti sono certificati per il funzionamento con la piattaforma Daydream VR annunciata recentemente da Google.
Fonte: hwupgrade.it
sabato 2 luglio 2016
NVIDIA Shield Android TV
Ottimo prezzo anche per NVIDIA Shield Android TV oggi su Amazon. Si tratta del set-top-box di NVIDIA basato sul SoC Tegra X1 capace di eseguire i giochi del Google Play, le piattaforme GeForce Now e GameStream e di accedere alle più popolari piattaforme di streaming come Netflix e Spotify.
Fonte: hwupgrade.it
domenica 26 giugno 2016
Offerte Amazon Prime Day, sconti fino al 50%
Il prossimo 12 luglio, come abbiamo anticipato in questa notizia qualche giorno fa, Amazon riproporrà il Prime Day: si tratta di una giornata in cui tutti gli abbonati al servizio Prime potranno godere di una serie di sconti, anche particolarmente vantaggiosi, su numerosi prodotti. L'iniziativa è stata proposta al pubblico per la prima volta lo scorso anno, quando la compagnia di Jeff Bezos ha festeggiato i primi 20 anni di attività. Dato l'enorme successo registrato, Amazon ha pensato bene di riproporre anche per quest'anno la giornata di sconti e offerte.
Per offrire al pubblico un piccolo "antipasto" di quelle che potrebbero essere le promozioni del Prime Day, Amazon sta praticando in questi giorni alcuni sconti consistenti su vari prodotti. E' oggi il turno di tre modelli di smartphone e un paio di cuffie on-ear.
Gli smartphone Honor 6+ e Honor 4X sono proposti con uno sconto rispettivo del 30% e del 35%, che permettono di risparmiare 119 e 70 Euro. Lo smartphone Sony Experia M5 è invece offerto con una decurtazione di 160 Euro sul prezzo ordinario mentre le cuffie Sennheiser Momentum 2.0 vengono offerte con uno sconto del 50%, con un risparmio di 99 Euro.
Importante: i prezzi potrebbero apparire standard e non scontati. Confermiamo che per gli utenti Prime, gli sconti per oggi sono quelli indicati nel paragrafo precedente, come visibile sulla pagina Amazon a cui i link "compra ora" fanno riferimento. Ci scusiamo per l'inconveniente.
Bisogna precisare comunque che le offerte e gli sconti saranno proposti solamente agli utenti iscritti al servizio Prime che, per un costo di 19,99 euro annuali, mette a disposizione gratuitamente la consegna in un giorno per tutti gli ordini. Chi non è abbonato a Prime potrà comunque partecipare alla giornata di offerte grazie alla possibilità di iscriversi e provare gratuitamente il servizio Prime per un periodo di 30 giorni, dopo i quali è possibile decidere se proseguire con l'abbonamento o meno.
Fonte: hwupgrade.it
lunedì 20 giugno 2016
Niente doppia fotocamera su iPhone 7 Plus: tecnologia non ancora pronta
Nonostante molte società abbiano già rilasciato smartphone con doppia fotocamera per ottenere risultati differenti (HTC, LG, fra i più blasonati), la tecnologia non sarebbe ancora sufficientemente matura per gli standard Apple. Molte indiscrezioni delle ultime settimane parlavano di una doppia fotocamera per il modello Plus di prossima generazione, anche se non sappiamo quali fossero gli obiettivi della compagnia con un modulo così particolare. Queste indiscrezioni sono state provvisoriamente smentite.
iPhone 7 Plus
L'ultimo dettaglio trapelato della funzionalità arriva da un impiegato Foxconn volutamente rimasto anonimo, che avrebbe rilasciato l'informazione a terzi. La voce è così trapelata sulla piattaforma di microblogging cinese Weibo: "Un impiegato Foxconn ha detto che la doppia fotocamera di iPhone 7 è stata cancellata per via della tecnologia ancora non matura", si legge su un messaggio rilasciato sulla piattaforma. La doppia fotocamera sarebbe stata una fra le novità principali del nuovo modello.
iPhone 7 potrebbe essere una variazione incrementale rispetto agli attuali modelli, con un design molto simile e novità principalmente sotto la scocca. Stando ad alcune voci di corridoio pare che Apple voglia eliminare il jack da 3,5mm per cuffie e microfono, e non sarebbe la prima a farlo, per utilizzare l'esclusivo connettore Lightning. Ad essere eliminata sarà anche la fotocamera a doppio modulo, quest'ultima però ancora prima di nascere, almeno temporaneamente.
Della feature si parla ormai da tempo, ma con il passare delle settimane le indiscrezioni si erano fatte sempre più scettiche. Secondo gli ultimi rumor la doppia fotocamera sarebbe arrivata solo su versioni ben specifiche del phablet di Cupertino visto che sembrava che i fornitori non fossero in grado di soddisfare l'intera domanda della compagnia. Pare che Sony avesse riscontrato varie problematiche sulle rese di produzione per i recenti terremoti ed LG Innotek è stata successivamente chiamata in causa.
Altre fonti hanno dichiarato che la produzione di iPhone 7 è iniziata con un anticipo ancora più ampio rispetto ai precedenti modelli proprio per la sua maggiore complessità strutturale. Insomma, l'integrazione del modulo a doppia fotocamera è diventata via via sempre più incerta sul modello Plus e potremmo non vederla sullo smartphone che verrà annunciato alla fine dell'estate.
Fonte: hwupgrade.it
domenica 5 giugno 2016
Privacy: via libera all'accordo Usa-Ue su Private Shield
LO SCUDO per la privacy Stati Uniti-Unione europea ha avuto il via libera. Gli Stati membri dell'Ue hanno approvato l'accordo noto come Private Shield, volto a proteggere i flussi di dati tra una sponda e l'altra dell'Atlantico. L'intesa si propone di sostituire il controverso Safe Harbor, bocciato l'anno scorso dalla Corte Ue perché giudicato insufficiente dopo le rivelazioni nel 2013 dello spionaggio di massa, ad opera dell'intelligence statunitense.
Il Private Shield è "fondamentalmente diverso" da Safe Harbor, osservano il Commissario Ue alla Giustizia Vera Jourova e il vicepresidente della Commissione Andrus Ansip. "Di fatto - proseguono i due - impone obblighi chiari e forti sulle società che gestiscono i dati e fa in modo che le regole siano rispettate e applicate nella pratica. I consumatori e le aziende - spiegano i due commissari - possono avere piena fiducia nel nuovo accordo".
Il 2 febbraio, Bruxelles e Washington aveva concordato l'accordo quadro di trasferimento che regolava il flusso dei dati attraverso l'Atlantico. "Per la prima volta, gli Stati Uniti hanno dato l'assicurazione scritta all'Ue che l'accesso delle autorità pubbliche alle forze dell'ordine e alla sicurezza nazionale sarà soggetto a chiare limitazioni grazie a una serie di garanzie e meccanismi di controllo e ha escluso la sorveglianza indiscriminata di massa dei dati dei cittadini europei", concludono i commissari.
Per 15 anni il Safe Harbour ha permesso agli Usa - così come alle aziende europee - di bypassare le regole di transfert spostando i dati personali dei loro utenti europei su server americani. Ora lo scudo approvato, che verrà ridiscusso ogni anno, riempie un vuoto giuridico imponendo agli Usa un limite proprio all'utilizzo dei dati. La decisione non può che essere accolta favorevolmente dai big della Silicon Valley, a cominciare da Google, Facebook, Apple e IBM. E' prevista anche l'istituzione di un ombudsman, nel Dipartimento di Stato, incaricato di ricevere le lamentele dei cittadini europei su possibili violazioni della privacy.
Fonte: repubblica.it
lunedì 30 maggio 2016
Chi ha inventato l’aria condizionata?
Willis Haviland Carrier (Angola, 26 novembre 1876 – New York, 7 ottobre 1950) è stato un ingegnere e inventore statunitense, ed è conosciuto come l'uomo che ha dato il nome al diagramma psicrometrico.
Carrier nacque ad Angola, New York sulle rive del Lago Erie ed ereditò sin dall'infanzia la passione materna per la meccanica, tra orologi, macchine da cucito e altri elettrodomestici. Amava la matematica e la studiava ogni volta che poteva, quando non era occupato nella realizzazione di dispositivi da lui inventati.
Nel 1895 ricevette una borsa di studio presso la Cornell University laureandosi nel 1901 con il titolo di ingegnere meccanico.
Carriera industriale[modifica | modifica wikitesto]
Dopo l'università cominciò a lavorare per Buffalo Forge, una fabbrica che produceva stufe e sistemi di ventilazione, come progettista di sistemi di riscaldamento per l'asciugatura di legname e caffè. Grazie ai numerosi miglioramenti tecnici da lui sviluppati fu nominato direttore del reparto ingegneria sperimentale. All'età di 25 anni realizzò la sua prima invenzione importante: un sistema di raffreddamento per controllare calore e umidità nei processi di stampa che fu brevettato nel 1906.
Carrier installò il primo impianto per aria condizionata domestico nel 1914 in una casa a Minneapolis (Minnesota), precedentemente i condizionatori erano utilizzati solo negli ospedali pubblici americani.
Nel 1915 Carrier ed altri sei ingegneri fondarono una loro impresa nel New Jersey, la Carrier Engineering Corporation, tra i clienti della quale figurarono anche il Senato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e molti altri importanti edifici. Negli anni '30 Carrier trasferì la società a Syracuse, New York, dove ha sede ancora oggi, e divenne una delle maggiori fonti di impiego per New York. Nel 1930 egli aprì addirittura una filiale in Giappone ed in Corea del Sud. L'Estremo Oriente rappresenta oggi il principale mercato per gli impianti di climatizzazione.
La Grande depressione rallentò l'utilizzo domestico e per scopi commerciali dei sistemi di raffreddamento. L'Igloo di Carrier presentato all'Esposizione Universale del 1939 offrì ai visitatori uno sguardo sul futuro dell'aria condizionata ma prima che potesse affermarsi sul mercato, scoppiò la II Guerra Mondiale e la Carrier convertì la produzione in quel periodo per scopi militari, come molte altre fabbriche.
La Carrier è stata pioniera nella progettazione e produzione di macchinari per la refrigerazione di vasti spazi. L'aria condizionata, consentendo un aumento della produzione industriale statunitense nei mesi estivi, rivoluzionò la vita degli americani. L'introduzione dei sistemi di climatizzazione domestica negli anni '20 favorì la grande migrazione verso la regione del Sun Belt.
Nel 2000 la Carrier Corporation ha realizzato un fatturato di oltre 8 miliardi di dollari, impiegando circa 45.000 persone.
Fonte: it.wikipedia.org
giovedì 19 maggio 2016
Clever Dog Videocamera di Sorveglianza Wireless
Clever Dog Videocamera di Sorveglianza Wireless per bambini con visione notturna e rilevamento movimento, apposita App di gestione Android e IOS, possibilitá di motion detection schedulato in determinate fasce orarie, scheda di memoria Micro-SD fino a 32GB
La Videocamera Wireless Clever Dog è una soluzione versatile per monitorare la casa o il piccolo ufficio 24 ore al giorno; dotata di LED a infrarossi permette di vedere anche in assenza di luce. La videocamera Clever Dog si collega alla rete Wi-Fi dell'utente e viene facilmente configurata tramite apposita app. Trasmette immagini video di alta qualità per il monitoraggio di casa e ufficio anche in condizioni di totale oscurità. In caso di impostazione con di rilevamento movimenti invia notifica allo smartphone con foto e data di registrazione. Possibilitá di registrare video su scheda fino a 32GB. La App Clever Dog offre il modo più semplice per accedere e gestire le riprese attraverso lo smartphone, indifferente se iPhone o Android.
Contenuto della confezione:
- videocamera Wifi Clever Dog DOG-1W
- base per fissaggio videocamera (incluse viti per montaggio su parete)
- alimentatore e cavo Micro-USB
- manuale in italiano
![](https://d2k4u246p4kz6w.cloudfront.net/mGujkcH5O20-small.jpg)
venerdì 6 maggio 2016
Attenti allo smartwatch: potrebbe rivelare il pin del bancomat
Lo studio Usa: i wearable registrano i nostri movimenti. Nell'80% dei casi il test ha rivelato che il codice di sicurezza digitato può essere a portata di hacker
COSI' come capta i movimenti, lo smartwatch può essere in grado di conoscere (e rivelare) il codice di sicurezza digitato al bancomat. Il pericolo verrebbe quindi dai sensori di movimento integrati in ormai quasi tutti i dispositivi indossabili, come gli orologi intelligenti e i bracciali fitness. Lo studio è stato condotto dalla Binghamton University, negli Usa: ha spiegato che i sensori potrebbero essere così precisi da tracciare i movimenti della mano e permettere a malintenzionati di riprodurre i gesti fatti sulla tastiera di un bancomat e quindi accedere ad un conto corrente. Durante i test la percentuale di riuscita è stata dell'80%.
La ricerca ha messo alla prova tre differenti sistemi di sicurezza, compreso il bancomat, tenendo sotto osservazione i movimenti di 20 cavie registrati attraverso accelerometri, giroscopi e magnetometri integrati nei vari dispositivi wearable indossati per 11 mesi, indipendentemente dalla posizione della mano. Gli studiosi dell'università statunitense hanno quindi usato un algoritmo che si è dimostrato in grado di decifrare le password per i sistemi di immissione di codici segreti, compreso quello del bancomat. Un risultato che mette in guardia sul rischio di hacker che potrebbero, dunque, infettare i dispositivi tramite virus o intercettare le connessioni Bluetooth dello smartwatch nel tentativo di entrare in possesso dei dati.
Il team di ricercatori ammette di non avere una soluzione, ma suggerisce agli sviluppatori di porre maggiore attenzione ai sistemi di implementare il sistema di crittografia per garantire maggiore sicurezza nella comunicazione tra wearable e sistema operativo. Lo studio è stato in parte finanziato dalla National Science Foundation e l'Army Research Office.
Fonte: repubblica.it
venerdì 8 aprile 2016
Apple al lavoro su una tecnologia per rimuovere le parolacce dalle canzoni
Una richiesta di brevetto depositata negli Usa ipotizza un sistema che riconosca i «fuck» e li cancelli automaticamente dai nostri ascolti musicali
I rapper sono avvisati: Apple sta lavorando a una tecnologia che rimuova automaticamente le parolacce da una canzone. A leggerla così, la notizia ha il profumo del pesce d’aprile, reso ancora più pungente dal giorno in cui è venuta a galla: il 31 marzo. Eppure la richiesta di brevetto è autentica: è stata depositata oltre un anno fa (30 settembre 2014), ha un codice (Application #20160093316) e un nome serio («US Patent Application for Management, Replacement and Removal of Explicit Lyrics during Audio Playback Patent Application»).
Negli Stati Uniti, d’altronde, con i «fuck» nelle canzoni non si scherza. Molti brani, soprattutto in ambito hip hop, escono già oggi in doppia versione: una «explicit» e una «clean», ripulita per la trasmissione radiofonica. La stessa Beats1, la radio online di Apple Music, trasmette solo versioni «clean». Ben noto è anche il bollino bianco-e-nero del «Parental Advisory Content», introdotto alla fine del secolo scorso e applicato sui compact disc. Il brevetto proposto da Apple offre una soluzione ideale per i tempi digitali: un filtro che riconosce la parolaccia (o la profanità, o il riferimento sessuale) e – se questo è il desiderio dell’ascoltatore o del broadcaster – la sostituisce con il più classico dei beep, con un testo alternativo o con la quiete del silenzio.
Ci troviamo ancora nel limbo dei brevetti in attesa di diventare prodotto: quell’immenso calderone in cui si butta dentro qualsiasi idea che possa valer la pena proteggere con una certificazione di paternità intellettuale. Ma leggendo il testo della proposta si scopre che le ipotesi vanno ben al di là del maquillage sonoro a fini radiofonici. Il meccanismo di pulizia digitale potrebbe essere doppio: da un lato, con l’inserimento di metadati nel file musicale, che avvertono i sistemi di riproduzione della presenza della parolaccia e contengono già la possibile alternativa (una sorta di autocensura preventiva); dall’altro, con lo sviluppo di un sistema di riconoscimento automatico in grado di scovare anche l’explicit content non dichiarato e intervenire in tempo reale. «I metodi, i dispositivi e le tecniche qui descritte possono applicarsi a diversi contenuti e strumenti di riproduzione audio, quali la musica, gli audiolibri, la radio satellitare, così come i canali audio di sistemi video come la televisione, i dvd, gli streaming online». Una frase che, inevitabilmente, suggerisce tanti possibili scenari di censura tecnologica.
FONTE: lastampa.it
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