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domenica 26 giugno 2016

Offerte Amazon Prime Day, sconti fino al 50%


Il prossimo 12 luglio, come abbiamo anticipato in questa notizia qualche giorno fa, Amazon riproporrà il Prime Day: si tratta di una giornata in cui tutti gli abbonati al servizio Prime potranno godere di una serie di sconti, anche particolarmente vantaggiosi, su numerosi prodotti. L'iniziativa è stata proposta al pubblico per la prima volta lo scorso anno, quando la compagnia di Jeff Bezos ha festeggiato i primi 20 anni di attività. Dato l'enorme successo registrato, Amazon ha pensato bene di riproporre anche per quest'anno la giornata di sconti e offerte.

Per offrire al pubblico un piccolo "antipasto" di quelle che potrebbero essere le promozioni del Prime Day, Amazon sta praticando in questi giorni alcuni sconti consistenti su vari prodotti. E' oggi il turno di tre modelli di smartphone e un paio di cuffie on-ear.

Gli smartphone Honor 6+ e Honor 4X sono proposti con uno sconto rispettivo del 30% e del 35%, che permettono di risparmiare 119 e 70 Euro. Lo smartphone Sony Experia M5 è invece offerto con una decurtazione di 160 Euro sul prezzo ordinario mentre le cuffie Sennheiser Momentum 2.0 vengono offerte con uno sconto del 50%, con un risparmio di 99 Euro.

Importante: i prezzi potrebbero apparire standard e non scontati. Confermiamo che per gli utenti Prime, gli sconti per oggi sono quelli indicati nel paragrafo precedente, come visibile sulla pagina Amazon a cui i link "compra ora" fanno riferimento. Ci scusiamo per l'inconveniente.

Bisogna precisare comunque che le offerte e gli sconti saranno proposti solamente agli utenti iscritti al servizio Prime che, per un costo di 19,99 euro annuali, mette a disposizione gratuitamente la consegna in un giorno per tutti gli ordini. Chi non è abbonato a Prime potrà comunque partecipare alla giornata di offerte grazie alla possibilità di iscriversi e provare gratuitamente il servizio Prime per un periodo di 30 giorni, dopo i quali è possibile decidere se proseguire con l'abbonamento o meno.

Fonte: hwupgrade.it

lunedì 20 giugno 2016

Niente doppia fotocamera su iPhone 7 Plus: tecnologia non ancora pronta




Nonostante molte società abbiano già rilasciato smartphone con doppia fotocamera per ottenere risultati differenti (HTC, LG, fra i più blasonati), la tecnologia non sarebbe ancora sufficientemente matura per gli standard Apple. Molte indiscrezioni delle ultime settimane parlavano di una doppia fotocamera per il modello Plus di prossima generazione, anche se non sappiamo quali fossero gli obiettivi della compagnia con un modulo così particolare. Queste indiscrezioni sono state provvisoriamente smentite.

iPhone 7 Plus

L'ultimo dettaglio trapelato della funzionalità arriva da un impiegato Foxconn volutamente rimasto anonimo, che avrebbe rilasciato l'informazione a terzi. La voce è così trapelata sulla piattaforma di microblogging cinese Weibo: "Un impiegato Foxconn ha detto che la doppia fotocamera di iPhone 7 è stata cancellata per via della tecnologia ancora non matura", si legge su un messaggio rilasciato sulla piattaforma. La doppia fotocamera sarebbe stata una fra le novità principali del nuovo modello.

iPhone 7 potrebbe essere una variazione incrementale rispetto agli attuali modelli, con un design molto simile e novità principalmente sotto la scocca. Stando ad alcune voci di corridoio pare che Apple voglia eliminare il jack da 3,5mm per cuffie e microfono, e non sarebbe la prima a farlo, per utilizzare l'esclusivo connettore Lightning. Ad essere eliminata sarà anche la fotocamera a doppio modulo, quest'ultima però ancora prima di nascere, almeno temporaneamente.

Della feature si parla ormai da tempo, ma con il passare delle settimane le indiscrezioni si erano fatte sempre più scettiche. Secondo gli ultimi rumor la doppia fotocamera sarebbe arrivata solo su versioni ben specifiche del phablet di Cupertino visto che sembrava che i fornitori non fossero in grado di soddisfare l'intera domanda della compagnia. Pare che Sony avesse riscontrato varie problematiche sulle rese di produzione per i recenti terremoti ed LG Innotek è stata successivamente chiamata in causa.

Altre fonti hanno dichiarato che la produzione di iPhone 7 è iniziata con un anticipo ancora più ampio rispetto ai precedenti modelli proprio per la sua maggiore complessità strutturale. Insomma, l'integrazione del modulo a doppia fotocamera è diventata via via sempre più incerta sul modello Plus e potremmo non vederla sullo smartphone che verrà annunciato alla fine dell'estate.

Fonte: hwupgrade.it

domenica 5 giugno 2016

Privacy: via libera all'accordo Usa-Ue su Private Shield


LO SCUDO per la privacy Stati Uniti-Unione europea ha avuto il via libera. Gli Stati membri dell'Ue hanno approvato l'accordo noto come Private Shield, volto a proteggere i flussi di dati tra una sponda e l'altra dell'Atlantico. L'intesa si propone di sostituire il controverso Safe Harbor, bocciato l'anno scorso dalla Corte Ue perché giudicato insufficiente dopo le rivelazioni nel 2013 dello spionaggio di massa, ad opera dell'intelligence statunitense.

Il Private Shield è "fondamentalmente diverso" da Safe Harbor, osservano il Commissario Ue alla Giustizia Vera Jourova e il vicepresidente della Commissione Andrus Ansip. "Di fatto - proseguono i due - impone obblighi chiari e forti sulle società che gestiscono i dati e fa in modo che le regole siano rispettate e applicate nella pratica. I consumatori e le aziende - spiegano i due commissari - possono avere piena fiducia nel nuovo accordo".

 Il 2 febbraio, Bruxelles e Washington aveva concordato l'accordo quadro di trasferimento che regolava il flusso dei dati attraverso l'Atlantico. "Per la prima volta, gli Stati Uniti hanno dato l'assicurazione scritta all'Ue che l'accesso delle autorità pubbliche alle forze dell'ordine e alla sicurezza nazionale sarà soggetto a chiare limitazioni grazie a una serie di garanzie e meccanismi di controllo e ha escluso la sorveglianza indiscriminata di massa dei dati dei cittadini europei", concludono i commissari.

Per 15 anni il Safe Harbour ha permesso agli Usa - così come alle aziende europee - di bypassare le regole di transfert spostando i dati personali dei loro utenti europei su server americani. Ora lo scudo approvato, che verrà ridiscusso ogni anno, riempie un vuoto giuridico imponendo agli Usa un limite proprio all'utilizzo dei dati. La decisione non può che essere accolta favorevolmente dai big della Silicon Valley, a cominciare da Google, Facebook, Apple e IBM. E' prevista anche l'istituzione di un ombudsman, nel Dipartimento di Stato, incaricato di ricevere le lamentele dei cittadini europei su possibili violazioni della privacy.

Fonte: repubblica.it